Fine tournée 12 febbraio 2020

94 repliche in 15 mesi, 38 città italiane e quasi 48000 spettatori.

testo Leo Muscato e Laura Perini
musiche originali Paolo Fresu
regia Leo Muscato
scene Andrea Belli
costumi Silvia Aymonino
light designer Alessandro Verazzi
con Paolo Fresu, tromba
Dino Rubino, piano
Marco Bardoscia, contrabbasso
(in o.a.) Alessandro Averone, Rufin Doh, Simone Luglio/Paolo Li Volsi, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza, Laura Pozone

Chet Baker, uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento, rivive grazie alla musica di Paolo Fresu e a un cast di otto attori in uno spettacolo scritto da Leo Muscato e Laura Perini.

Tempo di CHET. La versione di Chet Baker nasce dalla fusione e dalla sovrapposizione tra scrittura drammaturgica e partitura musicale, crea un unico flusso organico di parole, immagini e musica per rievocare lo stile lirico e intimista di questo jazzista tanto maledetto quanto leggendario.

La regia di Leo Muscato modula l’incessante oscillare tra passato e presente, che fa affiorare fatti ed episodi disseminati lungo l’arco dell’esistenza di Chet Baker, da quando bambino suo padre gli regalò la prima tromba, fino al momento prima di volare giù dalla finestra di un albergo di Amsterdam. «Ogni apparizione apre il sipario su una fase della vita dell’artista, che ha passato molti periodi lavorando e vivendo in vari luoghi d’Italia, facendo emergere anche il sapore di epoche diverse, di differenti contesti socioculturali e visioni del mondo. Si delinea la figura del grande trombettista, che fra sogni, incertezze, eccessi ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica» commenta il regista.

«Se la sua vita e la sua morte sono ancora oggi avvolte dal mistero, la sua musica è straordinariamente limpida, logica e trasparente, forse una delle più razionali e architettonicamente perfette della storia del jazz» riflette Fresu «Ci si chiede dunque come mai la complessità dell’uomo e il suo apparente disordine abbiano potuto esprimersi in musica attraverso un rigore formale così logico e preciso».